Sappiamo che questo sistema non smette di creare ingiustizia e disuguaglianza. Che i tagli ai servizi pubblici, decisi da una minoranza al servizio del potere economico, li stiamo subendo noi, il 99% della popolazione. Sappiamo che con la scusa della crisi si stanno moltiplicando i fenomeni di emigrazione, disoccupazione e povertà.
Sappiamo che siamo maggioranza. E pensiamo che adesso ne abbiamo abbastanza. Che è arrivato il momento di cambiare le cose, una volta per tutte.
A Coruña sappiamo bene cosa vuol dire essere una città di maree vive. Per questo vogliamo unirci alla ribellione democratica in arrivo, questa marea che dopo aver percorso la strade si propone ora di mettere le istituzioni al servizio delle persone. Vogliamo appropriarci degli strumenti necessari per combattere la disuguaglianza e costruire una città e un Paese diversi. E cominceremo da Coruña. Perché la conosciamo e la immaginiamo in un altro modo.
Ci meritiamo una città senza corruzione, né sfratti. Una città senza speculazione. Una città per le persone, per la convivenza e la realizzazione individuale e collettiva, non una vetrina. Una città senza complessi, accogliente e allo stesso tempo orgogliosa della sua lingua e della sua cultura. Una città senza esclusioni di nessun tipo. Una città su misura per la gente.
Non siamo soli, né sole. E non siamo nemmeno appena arrivati. Ci precedono movimenti plurali e molti anni di mobilitazione e organizzazione dal basso.
Ma il polso popolare e l’urgenza dell’epoca indicano che è arrivato il momento di farlo: possiamo vincere e recuperare Maria Pita. Pensiamo sia il momento di aprire un processo che riesca a unire le forze pensando alle elezioni comunali del prossimo anno.
Abbiamo bisogno di uno spazio di convergenza, nel quale ci sia posto per tutte e tutti, intorno a un desiderio comune: mettere fine alle politiche dettate dalle élite e dal potere economico e riscattare la democrazia, sequestrata (dal bipolarismo, se vuoi dire gestito da due partiti), anche a livello comunale.
Proponiamo l’inizio di un processo, quartiere per quartiere, che vada al di là dei nomi propri, partendo dalla differenza, un processo basato sulla generosità.Vogliamo costruire uno spazio libero dalle catene della vecchia politica, che si basi sul protagonismo delle persone.Vogliamo cercare una nuova forma di organizzazione della vita in comune, onesta e trasparente, costruita dai cittadini. Al servizio dei cittadini e sotto il controllo dei cittadini. Un ciclo radicalmente democratico e partecipativo, senza pedaggi e con la capacità di animare la maggioranza della società, tutte e tutti noi.
È giunta l’ora della Marea Atlantica
E tu, vuoi navigare la marea?
Firma in modo che si alzi una volta per tutte.